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Il castelliere di Sottosengia (Breonio)

Località:

Lessinia

Architettura:

Castelliere

Periodo:

Preistoria

Stile:

Arte Preistorica

Artista:

ignoti

Clima:

Collina

Il castelliere, in genere, è un piccolo insediamento fortificato dell’età del bronzo o del ferro, sorto prevalentemente in posizione elevata facilmente difendibile, in cui una situazione difensiva naturale veniva sfruttata e rafforzata dall’opera dell’uomo. Persero di interesse con la conquista romana che furono alcuni, abbandonati, altri trasformati in presidi militari romani.

Con il termine castelliere si indicano le costruzioni di questo tipo nella zona del Veneto, del Carso, del Friuli, e dell’Istria.

Anche i toponimi in molti casi ci ricordano l’esistenza di tali costruzioni come Castello, Castel, Castelletto, Castiegion, Rocca, Rocchetta, Purga e molti altri ancora che troviamo assai diffusi nella zona lessinica.

Il castelliere di Sottosengia (Breonio)

Uno dei migliori castelletti della Lessinia e forse d’Europa era senza dubbio quello denominato Castel Sottosengia sia per l’importanza che per le sue buone condizioni, situato sotto Breonio, nei pressi della contrada omonima, vicino alla frazione di Gorgusello, questo complesso edificio è stato barbaramente distrutto dalle ruspe nel 1973 per far posto ad una cava di rosso ammonitico.

Il manufatto è stato oggetto di studi e scavo da Francesco Zorzi nel 1950 che cronologicamente lo collocò alla seconda e all’ultima fase dell’Età del Ferro   in un periodo in cui, a sud della pianura Padana, già si stava affermando la civiltà romana.

Era posto su di un dosso appartenente alla zona sud del Monte San Giovanni, protetto su tre lati da rocce strapiombanti, mentre a nord, punto più vulnerabile, era difeso da una grossa muraglia che in alcuni punti arrivava ad uno spessore di 6 m mentre sulla punta e sui fianchi, dove il ripido pendio assicurava la difesa, la muratura era assottigliata o addirittura assente.

La possente mura di cinta era costituita da lastre in calcare locale, ben squadrate, poste in opera senza malta (a secco) e si apriva a ferro di cavallo. All’esterno delle mura inoltre, un fosso scavato nella roccia proteggeva ulteriormente l’abitato.


. Planimetria prospettica del
Casteliere di Sottosengia

I locali, o casette scavate, a pianta rettangolare erano ubicate nella parte occidentale del complesso e addossate alla robusta muraglia. Il pavimento era lastricato e probabilmente anche il tetto era composto da lastre in calcare, mentre le murature perimetrali delle casette erano di pietre sovrapposte con un rivestimento in lastre staccate dalla muratura di circa 10 cm creando un’intercapedine atta a isolare termicamente e ridurre l’effetto dell’umidità interna. I locali, o casette scavate, a pianta rettangolare erano ubicate nella parte occidentale del complesso e addossate alla robusta muraglia. Il pavimento era lastricato e probabilmente anche il tetto era composto da lastre in calcare, mentre le murature perimetrali delle casette erano di pietre sovrapposte con un rivestimento in lastre staccate dalla muratura di circa 10 cm creando un’intercapedine atta a isolare termicamente e ridurre l’effetto dell’umidità interna.

I locali, o casette scavate, a pianta rettangolare erano ubicate nella parte occidentale del complesso e addossate alla robusta muraglia. Il pavimento era lastricato e probabilmente anche il tetto era composto da lastre in calcare, mentre le murature perimetrali delle casette erano di pietre sovrapposte con un rivestimento in lastre staccate dalla muratura di circa 10 cm creando un’intercapedine atta a isolare termicamente e ridurre l’effetto dell’umidità interna.

La complessità della costruzione mostra alcuni particolari non chiaramente interpretabili come una scaletta che dal lato nord scendeva all’interno dell’abitato e un terrazzo formato tra grandi pietre accostate, addossate all’interno della muraglia, in un punto di massimo spessore e sovrapposto ad una nicchia trovata invasa di pietrisco.

Risultarono altri particolari curiosi che se il sito non fossero stato distrutto dalle ruspe, certamente in seguito avrebbero rivelato la loro funzione.

Il castelliere così ben costruito, con ampie stanze magistralmente protette e accorgimenti di difesa e sicurezza, esprime un’idea di efficienza, abilità costruttiva, comodità e ordine. Questo però contrasta con la scarsità e la povertà delle suppellettili rinvenute quasi a denunciare un’arretratezza rispetto a quel periodo: la ceramica si presenta rozza e quasi priva di ornamenti, rari manufatti in bronzo, abbondante invece l’industria litica quando sin dall’inizio dell’Età del Ferro, in altre siti la presenza delle selci ha carattere eccezionale e sostituita dai nuovi metalli.

Sembrerebbe poi che il villaggio sia stato abbandonato e a sostegno di tale ipotesi potrebbe essere il fatto che non sono state rinvenute tracce di incendio che potrebbero a indurre a una distruzione violenta del sito.

Il castelliere di Sottosengia probabilmente costituiva un primo baluardo verso la pianura, facente parte di un complesso difensivo più vasto di Monte San Giovanni, che ad una quota di circa 1000 m s.l.m. si estendeva fino sopra la Val d’Adige, in corrispondenza di Peri comprendeva l’installazione di Fosse, fino ad allargarsi ad occidente alla stazione del “Covoli della Roba”, “Covoli del Paraiso e dei Camerini” sul vajo del Paraiso.

Caratteristiche principali

Altri aspetti caratterizzanti

Fonti: