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- natura, cultura, arte e architettura della Montagna Veronese -

Il Pantheon

Località:

Lessinia

Architettura:

Ipogeo

Pittura:

Afresco: entrata di Gesù in Gerusalemme, Nabucodonosor condanna i tre fanciulli al fuoco, Strage degli innocenti

Periodo:

Epoca romana

Stile:

Arte Paleocristiana

Artista:

Ignoti

Clima:

Collina

Partendo dal cancelletto di entrata e scendendo quindici gradini si arriva all’interno dell’ipogeo dove è posta la statua togata di un magistrato romano, dalla testa rifatta e dove una lapide presenta questa iscrizione: P. Pomponio Cornellianus et Julia Magia cum Juliano et Magiano Filis. A. Solo Fecerunt, da cui si desume che il Pantheon è stato costruito da P. Pomponio Cornelliano e Julia Magia con i figli Giuliano e Maggiano.

da sinistra: Entrata trionfale di Gesù in Gerusalemme
Re Nabucodonosor che condanna i tre fanciulli ebrei al fuoco
Un servo con la verga rinvigorisce il fuoco della fornace
Strage degli innocenti

Pomponio Cornelliano fu un noto magistrato e personaggio pubblico nella prima metà del III sec. d.C. Proseguendo lungo il corridoio si arriva ad una cella quadrata alta m. 3,33 e larga m. 3. Qui appaiono gli affreschi di ispirazione cristiana restaurati di recente ad opera dell’Istituto Centrale di restauro. In una si scorge Gesù che consegna le chiavi a Pietro in un altro Daniele nella fossa dei leoni e l’Angelo che gli porta da mangiare; nel mezzo della volta di questa stanza si vede l’abbaino dalla larghezza di cm. 70, ora chiuso, da cui entrava la luce e anche un po’ di aria. Ai lati di questa cella intermedia si aprono due locali, mentre proseguendo si va per un basso cunicolo verso l’antro da cui sgorga la vena d’acqua. Il primo tratto del cunicolo della lunghezza di m. 32,5 è alto m. 1,63 largo cm. 75, porta salendo di circa 2 m al primo pozzo aperto; proseguendo attraverso il cunicolo sempre più basso si arriva dopo 43 m ad un altro pozzo e finalmente ad un terzo ed ultimo pozzo in pietra dove si getta l’acqua che esce dal monte e che viene purificata percorrendo i sopraccitati pozzi.

Ritornando alla cella intermedia sulla sinistra, per chi entra, si trova il locale più interessante che si presenta come una stanza semicircolare, ha un’altezza di m 4,32 una larghezza di m 5 e una lunghezza di m 6,50. Tutto il tetto è affrescato ed ha un lucernario che usciva sul pavimento dell’attuale chiesa ora chiuso. Nel mezzo della stanza appoggiata su un cippo romano c’è la mensa di un altare. Sul cippo è scolpito su un lato un’epigrafe pagana con le parole “Pomponiae aristocli ae allunae” dove gli alunni sono gli orfani raccolti e nutriti da un ricco e pietoso benefattore.

 Dal lato posto del cippo c’è un’epigrafe cristiana dai caratteri gotici in cui è detto che quel sotterraneo è stato consacrato da Urbano III nel 1187, la prima domenica di giugno, ed egli concede indulgenza plenaria a chi visiterà questa chiesa nell’anniversario della consacrazione e altre indulgenze legate alla visita del luogo sacro. Le pareti sono affrescate e presentano sopra la porta di entrata un affresco che mostra Gesù fra gli apostoli con in mano il rotolo della legge e due ceste di rotoli ai lati. E’ la traditio legis motivo frequente nella pittura delle catacombe. Nel lato sinistro vi sono nelle ordini i seguenti affreschi.

Interessante è la volta della cella che presenta una singolare decorazione che ricorda la forma delle anfore infilate l’una sulle altre. Questo tipo di decorazione della cupola si usava nel periodo paleocristiano il pavimento mosaicato con cornice a girali che divide il campo a metà nella parte superiore presenta motivi floreali mentre in quella inferiore ha tessere bianche e nere. Sulla parete di destra compare il mistero della Natività incompleto, sul cippo romano che serve d’altare c’è un’antica scultura che rappresenta il transito di Maria Vergine e dallo stile si può assegnare al XII sec. La Vergine è distesa sul feretro con capo coperto e cinto dal nimbo che poggia su guanciale ed è vestita di tunica ai due lati si vedono due Angeli alati che indossano la lunga veste e tengono in mano un cero. Assistono al glorioso trapasso gli apostoli. Alla destra di Maria si vedono San Paolo e San Giovanni, ai piedi della Vergine è raffigurato San Pietro adorno di indumenti pontificali e nella mano destra tiene l’aspersorio mentre nella sinistra le chiavi; dietro di lui vi è San Giacomo vestito come i pellegrini e tiene nella destra un bordone e nella sinistra un libro chiuso.

Caratteristiche principali

Altri aspetti caratterizzanti

Fonti:

da “Lessinia” C.T.G. Verona