tutto-baldo-lessinia

- natura, cultura, arte e architettura della Montagna Veronese -

Rinvenimenti romani in Valpolicella

San Micheletto Genio funebre

Località:

Lessinia

Scultura:

Bassorilievi di geni funebri, bove, oggetti sacrificali

Pittura:

Mosaico con amorino su biga

Arti minori:

Lucerne - Arte Fittile

Periodo:

Epoca romana

Stile:

Arte Romana

Artista:

Ignoti

Clima:

Collina

ARBIZZANO

Di sicura origine romana, il toponimo potrebbe derivare da Albucianum o Albutianum. Qui è stato rinvenuto in miliare la cui collocazione originaria era al Nassar, ora al Museo Maffeiano.

 – Cippo con colonna e capitello corinzio all’entrata del cortile della canonica.

– Presso il campanile si trova un’ara sepolcrale posta a Nevia Neoviola da M.C. Candido.

– In località Novare partiva l’acquedotto pubblico che forniva l’acqua alla città di Verona.

Cippo romano ad Arbizzano

NEGRAR

Centro principale della Val Veriacus presenta notevoli tracce di passato romano.

– Sarcofago in rosso ammonitico, senza coperchio, di Arrio Cetronio e sua moglie, che si trova ora presso la raccolta lapidaria del Giardino Giusti.

– Raro monumento funebre a forma di piccolo sarcofago di un medico oculista al Museo Maffeiano di Verona

Il mosaico della villa romana di Negrar come si presentava al momento del ritrovamento.

– Nella località Villa il De Stefani mette in luce nel 1887 i resti di una villa rustica del II e III sec. d.C. dove spicca fra l’altro un mosaico pavimentale che rappresenta una biga tirata da due cavalli focosi e guidata da un putto nudo. Nel 1975 sono ripresi gli scavi con importanti ritrovamenti.

(vedi “Villa Romana in Valpolicella”)

 – Nei pressi della villa sono stati trovati: un braccialetto ed un anello in bronzo, un campanellino ed un sesterzio di Lucio Vero (161- 169 d.C.) (Museo Civico di Castelvecchio di Verona)

-Nella località Mazzano nel corso del restauro della Chiesa sono state rinvenute due dediche a Giove di cui una su di un’ara presenta l’appellativo di Feluennis, unica attestazione del genere che secondo gli studiosi potrebbe corrispondere a Jupiter Liber cioè Dionisio

SANT’AMBROGIO DI VALPOLICELLA

Importante centro del Pago Arusnate

– Sono state trovate due aree dedicate al culto di Mitra, divinità orientale, qualificato come deus Invictus del II sec. d.C. ora scomparse.

– Stele, mancante del timpano e zoccolo, posto da Calpurnia Prisca (Museo Maffeiano)

– Davanti alla chiesa parrocchiale sono collocate una sull’altra due are. Quella superiore più piccola, riporta il nome di Q. Vevo Severo, mentre quella inferiore è stata posta da G. Ottavio Macro.

– In località Prunea e Borgo Sant’Ambrogio sono state rinvenute delle tombe con ricco corredo fatto di lucerne, vasi, ampolle, balsami, pesi e monete.

SAN GIORGIO DI VALPOLICELLA

Capoluogo religioso del pago Arusnate, ha fornito molti reperti importanti.

– Un’ara senza volute che C. Octavius Capito ha posto ad una divinità femminile, denominata Galla, il cui nome presenta due appellativi diversi: Iahmna e Sqnna, forse si tratta di una divinità di origine Celtica.

– Un’ara a Cuslano posta da L. Ottavio Crasso (Museo Maffeiano).

– Un’ara alla Fortuna (prima facente parte della raccolta Monga e ora andata dispersa).

– Una grande ara dedicata al Sole alla Luna posta dal Flaminio Q. Sartorio (funge da base ad una colonna all’interno della Pieve).

– Un’ara frammentaria posta da un Flamine e da una Flaminica (Museo Maffeiano).

– Un’ara funebre di Valerio Fossimo (Museo Maffeiano).

– Ma soprattutto la stipe votiva con le statuette di terracotta rappresentanti tra le varie figure di dei, donatori ed animali, quella di Attis e della Dea in trono degli Arusnati (vedi “Gli Arusnati”)

FUMANE

Oltre ad essere il centro geografico, era probabilmente il centro amministrativo degli Arusnati, sede del governo degli Aediles e dove si riunivano i Delectis, per formulare la Lex Pagana.

– Qui è stato trovata un’ara dedicata al G. Papirio Threpto alle Ninfe Auguste e al Genio del Pago degli Arusnati (Museo Maffeiano)

– Nei pressi della scuola “B. Lorenzi” sono state rinvenute degli steli funebri poste dal Gens Opsidia

– Ppresso il campo sportivo nel corso dei lavori, sono state trovate tombe di incinerati con corredo di lucerne, vasi ed ampolle.

– Alla chiesa vecchia di Cavalo sono stati rinvenuti un’ara di G. Ottavio Macro e ora posta davanti alla parrocchiale di Sant’Ambrogio. Ma soprattutto da qui proviene il cippo posto da G. Poblicio Capitone dedicato a Lualda misteriosa dea del Pantheon Arusnate (Museo Maffeiano)

Ara alle Ninfe ed al Genio
del Pago degli Arusnati
San Micheletto Genio funebre

– A San Micheletto di Fumane alla base del campanile della Pieve vi è un cippo funebre con su scolpito la figura di un genio alato.

-Sul Monte Pastello nel corso di scavi archeologici effettuati nel 1833 dall’Orti e confermata nel 1884 dal Di Stefani sono stati rinvenuti la base di una torre e resti di una rocca romana che probabilmente controllava il passaggio di una strada in altura alla via Atesina

Genio funebre romano a San Micheletto di Fumane
Foto: Gaetano Bonazzi (correzioni Paolo Villa) Ctg Lessinia

MARANO

Indubbiamente il sito archeologico più importante del territorio di Marano è quello del tempio di Minerva sul Monte Castellon. (vedi “Tempio di Minerva”)

– Altri rinvenimenti di una certa importanza si sono avuti a Valgatara due colonne facenti parte di una edicola, ora nel giardino di Villa Costanza a San Pietro in Cariano. Un’ara sacra agli Dei e alle Dee (Museo Archeologico), un’ara funeraria posta alla nutrice Clodia Verna (Museo Archeologico).

Infine due iscrizioni sacre: la prima su di un’ara alle Gianoni poste da L. Cassio Trofimo  ora a villa Brenzoni di Roverchiara, la seconda è un’ara a Giove Ottimo Massimo murata nella facciata della chiesetta di San Marco in Pozzo. Tombe a cassa in lastre di pietra con piccolo corredo si sono trovate anche in contrada Fava ed a Purano.

SANT’ANNA D’ALFAEDO

Nel territorio di Sant’Anna si sono avuti importanti rinvenimenti che hanno restituito diverso materiale custodito ora nel museo locale.

A Spiazzo di Cerna nel corso di vari scavi archeologici sono state trovate diverse tombe del I e II sec. d.C. con corredo di lucerne, fibule in bronzo, anello in bronzo, coltello in ferro e vari cocci di ceramica.

In località Giare si è rinvenuto del materiale facente parte del corredo di tombe romane: fibula di bronzo balsamari in vetro e ceramica.

– Incontrada Cona alcune tombe a cassa in lastre di pietra hanno restituito diverso materiale composto da braccialetti ed anelli in bronzo, pesi da telaio, un cucchiaio, un bottone, delle monete del III e IV sec. d.C. ed una piccola “tabulae lusoria” in pietra per il gioco del merler.

Lucerna romane rinvenute a Cerna di Sant’Anna d’Alfaedo

BREONIO

Toponimo forse derivante da Breuni, popolazione retica originaria dal Brennero.

– Il luogo, che è stato abitato in epoca romana, ha fornito ritrovamento di diverse tombe di inumati nel l sec d.C. In località Ca del Vin, con ricco corredo di bottiglie e bicchieri di vetro, ciotole, vasi di terracotta e monete. Ora al Museo Archeologico.

– Altre tombe del periodo romano sono state rinvenute nel corso di lavori edili nella zona di Paroletto e Pramaor.

DOLCE

Sotto l’imperatore Settimo Severo tra il 191 e il 211 d.C. a causa delle piene dell’Adige che allagavano spesso la Claudia Augusta, pare sia stata costruito una strada montana che probabilmente da Breonio scendeva in Val d’Adige a nord del Pastello e del Pastelletto.

– Poche sono le testimonianze romane tra Ceraino, Dolce’ e Peri prima del l sec. d.C. segno di scarsi insediamenti nella zona limitati a qualche villa-fattoria.

Lucerna del I sec. d.C. con il marchio “Vibiani” rinvenuta ad Ossenigo di Dolcè

– Del l sec. d.C. sono l’ara funeraria di Lucio e Egnazio Nigro rinvenuta a Volargne ed una parte di stele funeraria trovata a Carotta di Peri, così come una lucerna di terracotta, con il marchio “vibiani” proveniente da Ossenigo.

– Un vaso con 12.000 monete romane in argento, probabilmente la “paga” di qualche reparto militare, fu interrato nella zona di Ceraino nella seconda metà del lll sec. d.C. scoperto nel 1855

– A Volargne si è rinvenuta una tomba familiare in località Vall’Alta del IV e V sec. con cinque scheletri e scarsi corredi.

– Altre sepolture tardo-romane ad inumazione sono venute alla luce a Dolcè in via Castello.

Caratteristiche principali

Altri aspetti caratterizzanti

Fonti:

“Lessinia” C.T.G. – Verona